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Comunicazione e Misericordia: un incontro fecondo.

“Comunicazione e misericordia, un incontro fecondo”. E’ stato questo il tema del convegno organizzato dalla Diocesi di Castellaneta nel giorno del Giubileo diocesano degli operatori e dei media (3 Maggio 2016). L’incontro è stato motivo per riflettere, nell’anno giubilare, del compito della stampa e degli operatori tutti dei media sul messaggio del Santo Padre Francesco per la 50ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domenica 8 Maggio 2016.
La riflessione è stata affidata al direttore del quotidiano di ispirazione cattolica “Avvenire”, Marco Tarquinio, alla presenza del Vescovo della nostra Diocesi, Mons. Claudio Maniago e del direttore dell’ufficio diocesano delle comunicazioni, don Oronzo Marraffa.
L’incontro tenutosi presso il palazzo vescovile è stato luogo di riflessione, ma anche alta lezione di giornalismo, dove a fare da filo conduttore sono state le parole del Santo Padre.
Il direttore ha guidato i presenti alla riflessione su tre punti fondamentali affinché ci sia una feconda comunicazione: l’ascolto, la condivisione e la consapevolezza. C’è assenza di comunicazione se manca l’ascolto: “... ascoltare non è mai facile. A volte è più comodo fingersi sordi … ascoltare significa prestare attenzione, avere desiderio di comprendere, di dare valore, rispettare, custodire la parola altrui...”.
La Chiesa ha il compito di ascoltare e condurre spiritualmente. Comunicare con misericordia significa essere consapevoli, il direttore ha ribadito con fermezza che “la consapevolezza può cambiare il mondo e che viene dall’opera d’informazione dei lettori sulla realtà effettiva delle cose”.
Gettando uno sguardo d’insieme sui vari episodi e fatti di attualità Tarquinio usa termini quali chiarezza, tenacia e continuità, lavoro che rende migliore la vita delle persone. Soffermandosi sulle dinamiche relative al rapporto tra comunicazione, misericordia e complessità del nostro paese e dell’Europa. Il giornalista riflette inoltre sulle questioni in materia familiare e osserva: “è un’opera di misericordia davvero feconda far capire alla gente che oggi c’è un forte attacco alle relazioni, ai legami tra le persone. Una manovra potente che punta a realizzare una società di uomini e donne soli perché in questo modo sono manipolabili. Essere consapevoli dunque ci rende persone migliori, comunicatori migliori…”
L’incontro si è concluso con un consiglio da parte del nostro Vescovo Mons. Claudio Maniago a tutti gli operatori presenti: "Ricordatevi di quello che siete chiamati a fare, siate consapevoli della dignità del mestiere, aiutate tutti ad essere più consapevoli della realtà."
 
L. Spinelli
 
 

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